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Immagine del redattoreStefano Campolo

Aumenta il traffico negli aeroporti italiani

I dati di Assaeroporti preludono a una stagione estiva sui livelli del 2019

Alcuni scali superano i livelli pre-pandemia. Record di volumi per il Cargo

Gli aeroporti italiani chiudono il mese di marzo con quasi 10 milioni di passeggeri (9.848.164) raggiungendo il 70 per cento dei volumi pre-pandemia.

Estremamente positivi i risultati di alcuni scali che hanno addirittura superato i livelli del 2019 come Palermo +0,6 per cento, Bari +2,5 per cento e Brindisi +4,7 per cento. Altrettanto degni di nota i numeri degli aeroporti che hanno pressoché raggiunto i livelli pre-Covid: Catania -7,5% e Bergamo -5,7 per cento. Si segnala inoltre il significativo incremento del traffico in gran parte degli aeroporti regionali come: Trapani, Lampedusa, Alghero, Perugia, Cuneo, Crotone, Taranto-Grottaglie, Bolzano e Grosseto.

Il mercato nazionale, con 4.255.193 passeggeri, conferma le buone performance registrate nei mesi scorsi attestandosi a un -13,6% rispetto al 2019. In ripresa anche il segmento internazionale con 5.554.645 viaggiatori, -38,4%, corrispondenti a oltre il 60 per cento del traffico pre-Covid: si tratta del miglior risultato raggiunto da inizio pandemia.

Il numero dei movimenti, pari a 97.695, conferma il trend di ripresa segnando un -18,1per cento sui volumi osservati nel 2019.

Continua, inoltre, la crescita del cargo con 98.955 tonnellate di merci trasportate e un +1,8 per cento sul 2019. A trainarla lo scalo di Milano Malpensa che rappresenta il 68 per cento del traffico merci totale e registra un +33,6 per cento sui livelli pre-pandemia.


A nordest sono molto ottimisti in Save, società di gestione degli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona secondo cui la ripresa del traffico cominciata l'anno scorso nel 2022 è entrata nel vivo. "Già nei mesi centrali della stagione estiva che va dal 27 marzo al 31 ottobre, il polo aeroportuale raggiungerà l’80 per cento del traffico realizzato nel 2019, con l'ultimo trimestre dell’anno che dovrebbe toccare il 90 per cento", si legge in una nota di Save.


Venezia è il fulcro e lo scalo principale gestito dal gruppo. Da qui partono i più importanti voli intercontinentali verso il Nord America e gran parte del traffico europeo. Il mercato domestico rappresenta invece il 28 per cento della capacità prevede il ritorno ai volumi del 2019 con oltre 5,5 milioni di posti in vendita e 15 destinazioni servite. Il Regno Unito, uno dei mercati più colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia, torna ad essere il primo mercato internazionale per il polo nordestino, che con oltre 2,5milioni di posti in vendita stimati per il 2022 su 13 scali inglesi - 12 per cento dell’offerta complessiva, a riconferma della forte attrattiva del Veneto per il turismo inglese. Germania, Spagna e Francia completano la lista delle prime cinque destinazioni, con un’offerta complessiva di 5,3 milioni di posti in vendita - 27 per cento del totale - su 34 destinazioni collegate da 13 compagnie aeree. Sul fronte dei mercati intercontinentali sono 600 mila i posti in vendita nel 2022, circa il 50 per cento dei posti in vendita nel 2019. In particolare, a Venezia la compagnia Emirates porta nel mese di luglio da 4 a 5 i voli settimanali tra Venezia e Dubai; Toronto e Montreal tornano ad essere servite con 8 frequenze settimanali da 2 vettori; Atlanta, New York JFK, New York Newark, Philadelphia vengono collegati tutti i giorni da 3 compagnie aeree per un totale di 28 voli alla settimana. Da Verona si vola verso i mercati leisure di Tanzania e Kenya: Zanzibar e Mombasa durante il periodo estivo, mentre nella stagione invernale riprenderanno i collegamenti verso le destinazioni dell’Oceano Indiano e dei Caraibi.

Nel complesso i dati registrati a marzo lanciano segnali incoraggianti per la stagione estiva, nonostante l’incertezza che permane a causa del conflitto in Ucraina.

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