Aeroitalia scalda i motori per il decollo. Dopo il via libera dell'Enac, che il 22 aprile scorso ha rilasciato il coa, il certificato di operatore aereo, debutta ufficialmente la nuova compagnia che si prepara ad avviare l'attività i primi di maggio dall'aeroporto di Forlì. Farà prevalentemente charter, almeno in questa prima fase, con l'ambizione di espandersi al settore low cost. Una compagnia che, secondo le dichiarazioni dell'inaugurazione, nasce all'insegna dell'italianità, dell'eccellenza del servizio a prezzi competitivi. Comincerà le proprie attività con due B737-800 dall'aeroporto di Forlì, con la prospettiva di ampliare la flotta a 5 aerei prima dell'estate per arrivare a 25 entro il 2023, con 15 aerei di corto raggio e 10 di lungo raggio. Uno dei due B737 è del 2001 e preso in leasing in uscita da Blue Panorama che, come noto, ha sospeso le operazioni il 27 ottobre scorso. Sul medio periodo il management prevede di poter approdare all'aeroporto di Fiumicino, nel frattempo guarda con interesse ad alcuni scali del sud Italia, in particolare c'è un interesse per Foggia. Il piano di Aeroitalia è ambizioso e dovrebbe avere miglior fortuna delle ultime avventure private tentate in Italia, tra cui Ernest e la mai veramente decollata Ego Airways.
I fondatori sono il banchiere francese Marc Bourgade, che rivestirà l'incarico di presidente, il patron di Avianca Germani Efromovich, presidente non esecutivo, e Gaetano Intrieri, amministratore delegato. La compagnia, come spiega Intrieri, parte con 150 dipendenti prevedendone la crescita con l'ingresso in flotta dei nuovi aerei. Il numero dovrebbe, infatti, salire a 500 unità entro l'estate. In una prima fase, Aeroitalia svolgerà attività charter, guardando anche all'Europa e all'est; successivamente, nel 2023 i collegamenti faranno rotta sul Sud America. Poi l'obiettivo è quello di svolgere attività di linea. Parte con un capitale di 5 milioni di euro, destinato a crescere fino a 80 milioni di qui a fine anno. L'avvio da Forlì è dovuto ai costi contenuti del piccolo aeroporto romagnolo e dalla conseguente rapidità delle operazioni di sbarco e imbarco. L'obiettivo dichiarato però rimane Roma Fiumicino dove come ammesso dallo stesso Intrieri, "al momento è impossibile perché non ci sono le condizioni commerciali per volare". Dal riposizionamento su Roma dipenderà la crescita dell'occupazione che potrebbe arrivare a mille unità.
Ancora molto scarno il sito web, del resto per la sola attività charter non è indispensabile. Il dominio viene utilizzato per raccogliere le domande di lavoro da parte di piloti, assistenti di volo e assistenti di terra.
Comments