Se vi scappa la pipì a Roma Tiburtina siete nei guai. Non cercate i gabinetti all’interno della stazione né nell’edificio nuovo, il ponte sopra i binari, né nella vecchia struttura sul piano strada. Non ci sono. In verità, c’è un prefabbricato accanto alla strada, adibito a gabinetto. E’ “accessibile” dalla stazione attraverso una ripida gradinata e bisogna introdurre qualche moneta per poter entrare in uno dei due (sì, 2 di numero) spazi a fare i propri bisognini. Tutto qui per quello che dovrebbe diventare il principale scalo italiano dell’alta velocita’ con un flusso annuo di 50 milioni di passeggeri. Ve lo immaginate, se a solo l’1% di 50 milioni scappa da pisciare? Fanno 500 mila all’anno, cioè 1369 al giorno.
La stazione ferroviaria Roma Tiburtina è stata inaugurata il 28 novembre 2011. Oltre al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano era presente, ovviamente, il capo supremo delle ferrovie italiane, Mauro Moretti, amministratore delegato di Fs, e non si è lasciato sfuggire il microfono per sottolineare la grandezza sua e del suo operato, l’importanza epocale dell’intervento, per le ferrovie, per Roma e per l’Italia intera. La stazione è costata circa 330 milioni di euro.
Successivamente all’inaugurazione, per oltre un anno, tutti gli spazi commerciali previsti sul nuovo “ponte” sono rimasti sfitti e ancora oggi la maggior parte dei locali è desolatamente vuota. Ma la cosa che lascia maggiormente perplessi è che dopo 562 giorni dall’inaugurazione non sono riusciti nemmeno ad aprire un cesso? Ci credete?
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