Quando arrivi in un aeroporto hai il primo impatto con una città, ne ricevi la prima immagine. A Budaspest l’attesa a bordo è piuttosto veloce, ma il personale parla solo ungherese. Ho provato a proporre le mie tre alternative: inglese, francese o tedesco, inutilmente. Ho scoperto nei giorni successivi che questa situazione è assolutamente frequente anche nelle zone più turistiche. Un’esperienza che può essere anche molto divertente, soprattutto se si ha tempo per cercare un modo di farsi capire.
Il servizio di assistenza alle persone a mobilità ridotta viene fornito da un ente terzo rispetto all’aeroporto e se non riuscite a prenotarlo presso la compagnia aerea perché non prevista al momento dell’acquisto del biglietto, potete cliccare qui.
È bene stare molto attenti con i tempi perché l’aeroporto richiede un preavviso di almeno 48 ore. C’è anche un video che spiega il servizio ma…è in ungherese.
Le carrozzine e gli strumenti che vengono messi a disposizione per il trasporto sono molto datati e scomodi, soprattutto se si è abituati agli standard di altri aeroporti.
Una volta ritirato il bagaglio si può richiedere di essere accompagnati all’uscita che si preferisce in base al mezzo che si sceglie per raggiungere la città, a circa 30’ di auto. Se la scelta ricade su un taxi, l’operatore accompagna l’utente prima ad un gabbiotto dove viene stimato un preventivo del costo del viaggio in base al punto di arrivo, se il preventivo è accettato si viene accompagnati alla vettura (il prezzo della tratta è circa 7000 HUF (circa 20€). Se si preferisce il bus di linea si può prendere il 200E che porta a Kőbánya-Kispest dove si può proseguire con la metro. In caso di disabilitá sconsiglio questa soluzione perché l’accessibilità dei mezzi non è sempre garantita e ci si potrebbe trovare in situazioni difficili.
Per quanto riguarda l’assistenza al ritorno l’attesa al check-in è molto breve ma poi, una volta arrivata al gate di partenza si è un po’ abbandonati e l’operatore è arrivato veramente all’ultimo secondo costringendomi ad arrangiarmi un po’. All’altezza del nostro gate, inoltre, stavano facendo dei lavori e avevano messo una passerella di legno che ovviamente generava un gradino sia all’inizio che alla fine della tavola e questo rendeva molto difficile qualsiasi spostamento, soprattutto con la carrozzina data in dotazione molto pesante e senza il pedale per alzarla in caso di necessità.
Insomma se andate a Budapest fatevi SEMPRE accompagnare da qualcuno!
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